Secondo me, strategie alimenteri risolutive assolute non ce ne sono. Ogni uno di noi ha il suo sistema. Ovviamente non tutti validi alla stessa maniera. Personalmente condivido molto il pensiero di Simone (e di Mortaruolo) circa il fatto che importante per un ottimale accrescimento è un adeguato apporto di proteine, possibilmente nobili, cioè anche di origine animale.
Chi alleva Gould in purezza sa che questa specie tende a nutrirsi ed a nutrire i suoi piccoli (a parte pochi giorni dopo la schiusa quando si riesce a fargli appetire un poco di pastone) prevaletemente a semi. I pulli crescono ovviamente bene ed in salute perchè questo tipo di alimentezione è evidentemente congeniale al loro naturale metabolismo (quello evolutosi in natura nel corso di milioni di anni). Dopo aver parlato con Mortaruolo, mi sono però convinto che forzando la dieta in direzione di un maggior quota di proteine, operazione più facilmente fattibile ovviamente mettendo a balia i piccoli, andremo ad innescare un diverso tipo di selezione che potrebbe portare più rapidamente ad accrescere la taglia/struttura dei nostri animali.
Di solito, ottenuto un certo numero di piccoli, la nostra opera selettiva si esplica, generazione dopo generazione, nell'andare ad individuare ogni volta i nuovi riproduttori scegliendoli tra quelli che si presentano più strutturati. Al variare della dieta (aumento della quota proteica), potrebbero anche esseci dei piccoli non in grado di adeguarsi, ma potremmo anche imbroccare (evidentemente da quanto descritto da Mortaruolo è molto facile che ciò avvenga) in soggetti che nel loro corredo genetico hanno dei fattori che consentono loro di meglio assimilare le quote extra di proteine che stiamo fornendo. Scegliendo e riaccoppiando tra loro questi giovani, ovviamente ben riconoscibili perchè si accrescono più rapidamente per poi risultare più massicci rispetto ai loro fratelli, dovremmo riuscire a dare una accelerata all'auspicato accrescimento generale del nostro ceppo.
Questa in breve è la teoria di Mortaruolo raccolta da Simone, ovviamente a noi va il compito di metterla in pratica nel migliore dei modi. Naturalmente andare a cercare di riprodurre le mille alchimie messe in atto dal grande Ivano è quasi impossibile, ma io sono convinto che lo stesso risultato lo si ottiene (forse anche in modo migliore) andando alla ricerca di cibi ricchi (in quote proteiche) ma nello stesso tempo ben appetibili e digeribili. Leggendo i vostri vari interventi, mi pare che tutti vadano in tale direzione, quindi ci dovremmo essere! Basta aspettare qualche generazione e vedere cosa succede.